Il concetto di previdenza andrebbe aggiornato uscendo dalla stretta interpretazione di solo accantonamento pensionistico, per bracciare la concezione più olistica di un atteggiamento economico “consapevole” verso il futuro e di uno spontaneo agire “previdenzialmente”.
Agire previdenzialmente è la capacità di pensare e di prevedere economicamente il proprio futuro e di pianificare in anticipo determinati eventi che si possono manifestare nel corso della propria vita e di quella della propria famiglia.
L’analisi degli eventi è di fondamentale importanza per l’individuo e per il suo consulente; diversi eventi della vita sono infatti prevedibili e quindi facilmente governabili. Gli eventi prevedibili sono quelli che la maggior parte degli individui incontra nel proprio ciclo di vita.
Sono eventi attesi: matrimonio, nascita dei figli, pensionamento e morte, che hanno un impatto più o meno grande sul patrimonio degli individui. Sono eventi inattesi, invece, malattie e infortuni, decessi prematuri, fallimento, licenziamento e divorzio. Per questi eventi è fondamentale il lavoro di prevenzione e di contenimento dei possibili danni patrimoniali.
Agire “previdenzialmente” significa pianificare nella fase attiva un insieme di strategie di accumulazione di risorse economiche e, allo stesso tempo, il trasferimento di rischi tipici del ciclo di vita, per raggiungere nella fase di quiescenza il cosiddetto “benessere pensionistico”.
Agire previdenzialmente significa anche affrontare il rischio pensionistico (Longevity Risk), ossia la possibilità che un individuo sia costretto, nella fase di pensionamento, ad abbassare il proprio tenore di vita a causa dell’esaurimento delle risorse economiche a disposizione.
Questa interpretazione della previdenza assume pertanto carattere di attitudine generale a “vedere e provvedere economicamente”, nella fase attiva, per il proprio futuro, attraverso un insieme di strategie di tipo patrimoniale e di trasferimento dei rischi, per proteggersi da eventi che possano minare la stabilità finanziaria ed economica.
Pensare e agire in modo previdenziale non è un atteggiamento mentale di facile e immediata applicazione; gli esseri umani, infatti, non sono proiettati in un tempo futuro, per sua natura incerto, ma piuttosto vivono nel presente, rifiutandosi inconsciamente di pensare a eventi che possano accadere in un tempo lontano e che potrebbero essere fonte di stress e di forte preoccupazione.
L’unico modo per gli individui di ridurre queste tensioni mentali è rimuovere il problema e procrastinare ogni decisione nel futuro che, così, diventa sempre più incerto. L’obiettivo finale e principe della pianificazione previdenziale è il mantenimento del tenore di vita desiderato, ovvero la ricerca e la pianificazione del proprio benessere pensionistico.
La necessità di agire previdenzialmente non si esaurisce nella fase attiva, ma persiste anche nella fase di quiescenza attraverso una corretta gestione delle risorse al fine di mantenere il benessere per tutto il tempo di durata del pensionamento e di tutelare il patrimonio famigliare in vista di un trasferimento intergenerazionale della ricchezza.